Thug Life

Ciao Andrea, concettualmente ha già scritto chi mi ha preceduto e condivido il loro pensiero, mi limito a dire che hai diviso benissimo il fotogramma a metà, creando due immagini che stanno in piedi ognuna per loro conto ( quella di dx l'avrei lavorata un po' in post per enfatizzare il vestito a righe della signora e le righe della tenda), se non fosse per la signora al centro che fa da ponte o da unione potrebbero essere tranquillamente due diverse immagini accostate. Mi piace.

Io invece ci leggo un concetto che ho già espresso in altra occasione. Un'Italia che invecchia, va verso la fine e non produce ricambio generazionale e un nuovo che avanza, che proviene da lontano, che arriva da noi a costo di grande sacrificio se non della morte. Quelli che riescono ad arrivare sono i più forti, i più belli e sono quelli che riempiono i vuoti che abbiamo lasciato noi. Loro sono noi, sono il noi del futuro, la nostra continuazione.

Premetto che masticando poco la materia "tecnica" mi limiterò più che altro a quanto l'immagine trasmette. Intanto parto dal titolo che ha un preciso significato e aiuta, e non poco, nella lettura. Thug Life, eventualmente l'autore mi correggerà se sbaglio, trattasi di un acronimo "The Hate U Give Little Infants Fucks Everybody" che tradotto significa "l'odio che rivolgi ai bambini piccoli fotte tutti" ma che ha anche altro significato, quello di combattere l'autodistruttività dei ghetti. La scritta, impressa sulla maglietta del soggetto è esplicativa di quanto ho scritto. Ora, la composizione, risulta essere un poco casuale proprio per il fatto che è uno scatto fatto "di nascosto" indipendentemente dal mezzo usato, ma vive di un certo dinamismo per le posture dei due soggetti. La signora ripresa di schiena e il ragazzo con ripresa frontale, quasi a suggerire un divario, una spaccatura tra le due diversità di razza. Eppure, lui, cammina a testa alta, fiero. Tecnicamente trovo vi siano i bianchi un po' sparati, specie sulla camicia della signora, ma non è detto sia da considerare difetto, enfatizza forse quanto scritto sopra. Vi vedo una sorta di metafora. Bianchi da una parte e neri dall'altra. Nel complesso la trovo energica come messaggio e, a me, piace per quello che vi ho visto.

Uno scatto a macchina bassa non facile per le forti differenze di luce,che hanno lasciato dei bianchi bruciati, che si riscontrano in una giornata di sole in un mercatino rionale.La possente figura dell'uomo domina la scena con il suo incedere fiero in contrasto con le due figure femminili che qui risultano comprimarie.Uno scatto "Life" che confina con la "street".