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LEGGERE UNA IMMAGINE - Stanley Kubrick

Ferrara.Carlo

Moderatore

#1 12/12/2019, 23:11
Punteggio commenti: +28

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Foto allegata

di Carlo Ferrara.
Alcuni di voi si chiederanno:” Cosa ci fa un regista in una pagina di fotografia???” Bhe quasi tutti i registi hanno il “diritto” di starci. Ragioniamo, per esempio, sull’ Oscar alla fotografia. Che cos’è effettivamente? Perché si premia la fotografia nel cinema? Semplicemente perché la cinematografia è lo sviluppo di una immagine. E’ da quest’ultima che partono le riprese. Il regista si avvale di un fotografo (nel caso di Kubrick le cose si sommano) al quale affida un pensiero, una scena, un momento. Il fotografo lo ferma, lo immagina e lo realizza. Ne studia la luce, le condizioni atmosferiche adatte, lo sfondo corretto. E’ da qui che gli attori ed il regista cominciano a “girare”. Il prima ed il dopo, dell’ istante perfetto.
Avete mai provato a guardare un film dal punto di vista fotografico? Se la fotografia è da Oscar, potrebbe succedere che perdete molto della trama, perché la fotografia supera la recitazione. Solitamente un “gran film” è il giusto compromesso tra trama, recitazione e, appunto, fotografia.
Kubrick comincia negli anni 40 -50 americani proprio come fotografo. Fotografie che spaziano dalla strada agli appartamenti, sempre con persone intente ad una azione e comunque con quella vena surreale che lo contraddistinguerà anche come regista. Kubrick arriva al punto che le immagini non gli bastano più. Per esprimersi ha bisogno di narrare il prima ed il dopo. Ma, come dicevamo, i film di Kubrick vanno guardati più volte. E quando li si guarda per capirne la fotografia, si ci trova a fare continui fermo-immagine (le vecchie videocassette si rovinerebbero irreparabilmente!!!). Si ci accorge che ogni scena è una foto, ed è la scena stessa che prende vita da quel fermo-immagine.
Vi propongo un fotogramma dei Drughi, i personaggi di Arancia Meccanica, diventato storico. Ecco, non basta? Un’immagine “potente”, che già da sola descrive i personaggi. Senza conoscere la storia, senza aver visto il film. Una presentazione. Uomini armati di bastoni, in un abbigliamento stravagante, con queste lunghe ombre minacciose e la sagoma del senzatetto segnata da un inevitabile destino. Questa è la fotografia “chiave” della scena. Nel film, i Drughi camminano verso la telecamera, partendo da distante ed avvicinandosi. Potremmo definirla una foto in movimento!
Per chi già conosce la fotografia nel cinema spero si sia ritrovato in ciò che ho scritto.
Per coloro che non hanno mai avuto questo pensiero, l’invito è chiaramente di provare. Con i film di Kubrick non sbagliate sicuramente. Ma non esistono film senza fotografia, quindi provate con ciò che vi piace… una grande scuola ed una grande fonte di ispirazione.
Per gli amanti del BN mi sento di consigliare la visione di un bellissimo film dei fratelli Coen: “L’UOMO CHE NON C’ERA”
Come già ribadito, queste "micro letture" non vogliono essere guide esaustive, ma solo spunti di riflessione da dove far partire interessi e ricerche personali.

Ferrara.Carlo

Klizio

#2 17/12/2019, 21:22
Punteggio commenti: +84

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Foto allegata

Come ti capisco!
A parte la mia adorazione per Kubrick, spesso i film sono una inesauribile fonte di ispirazione e lo sono solo quando la fotografia è di livello.
Le regole sono le stesse, dalla composizione alla luce, con la sola differenza che i soggetti si muovono e parlano.
I film di Kubrick sono inarrivabili capolavori dal punto di vista fotografico, ci sono lunghissime scene senza dialoghi - spesso - in cui immagini e musica sono unici protagonisti.
Ho in mente questo fermo immagine (quello nell'allegato)
Il protagonista ormai vecchio e allettato, in una stanza classicheggiante e futurista allo stesso tempo (il pavimento luminoso, le sculture e gli arredi classici) indica il monolito, anch'esso simbolo di passato e futuro insieme.
Ciò che colpisce è la bellezza di tutta la scena. La luce dal basso, la centralità del soggetto, il pdr alto ... l'attenzione per l'architettura.
Insomma un'opera fotografica di enorme spessore.
Anche se si tratta solo di una piccola scena del film.
Ma potrei citare tantissimi altri esempi... anche di scene che mi hanno poi portato a fare certe foto che ho postato (e qui ... un buon "chissenefrega" ci starebbe alla grande :D:D:D)... insomma ... solo per condividere in pieno le riflessioni di Carlo, che ringrazio ancora una volta per i suoi mai banali contributi.

Klizio

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