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SHIHO FUKADA: visual storyteller

lodovico

Staff

#1 08/07/2019, 22:34
Punteggio commenti: +38

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Di Lodovico - Redazione e Staff
Amici di FotoTue, oggi porto alla vostra attenzione una fotografa giapponese: Shiho Fukada
Nel suo sito che mi appresto a farvi conoscere, lei si definisce "visual storyteller"... credo sia una definizione perfettamente calzante!
Shiho nasce a Tokyo dove si laurea in letteratura inglese e, prima di divenire fotoreporter, lavora a New York nel campo della moda e della pubblicità.
Nel 2009 lascia New York e si stabilisce a Pechino.
Le sue immagini sono state pubblicate dal New Tork Times, Newsweek, Time, Fortune, Geo, Stern, Der Spiegel, Le Monde.
Sono immagini forti, in tutti i sensi, che possono anche disturbare.
Tuttavia a me pare che oltre l'indubbia crudezza di alcune scene, non vi sia mai autocompiacimento nell'autrice.
Invece spesso ci sono note di puro lirismo del dolore narrato senza infingimenti edulcorati.
Vi segnalo alcune sezioni del sito che, più di altre, andrebbero viste ed approfondite.
Perciò, fra tutte:
bangladesh ship business Immagini dal tono apocalittico, volti e persone stravolti dalla fatica ed avvelenati da ciò che in fondo gli consente di campare. E’ una realtà atroce ed assurda che Fukada racconta come un autentico girone infernale!
life in brothel P1 Munnie Munnie ha 15 anni. E’ nata e cresciuta in un bordello… della vita conosce solo questo! Su tutte tre foto. La prima dove si trucca, stravolgendo i suoi tratti somatici, per diventare una bambola ad uso e consumo di maschi che potrebbero farle da padre! La seconda che pare una tranquilla foto di famiglia in un interno. Un bordello, appunto, con la mamma di 33 anni e la nonna di 47. Tre generazioni di donne che hanno scritta sul volto l’ineluttabilità del loro destino e l’assenza di ogni possibile affrancamento. Infine la quarta della serie dove Munnie, senza trucco, con il volto di una adolescente, coccola il suo gatto. Un momento di gioia che si diluisce subito nello squallore descrittivo delle foto seguenti!
life in brothel P2 Shetu Questa seconda serie sui bordelli è, se possibile, ancor più brutale e disperata con le due sorelle Nodi, 14 anni e Shetu di 17. La foto simbolo fra tante terribili che colpiscono come un pugno allo stomaco, è per me la settima dove Shetu trascina il cliente dentro il bordello… perché non può perdere neppure un solo cliente! Cito anche la numero dodici dove lo sguardo violento del cliente incrocia quello irato di Shetu che, sposa a 12 anni, ora a 17 conosce solo cattiveria, degrado ed umiliazione.
life in brothel P3 Osna In questa terza serie troviamo Josna,, una prostituta 60enne, che dichiara di avere ormai oggettive difficoltà ad attirare i clienti nella sua squallida stanza. Qui, fra le altre, due ritratti potenti. La foto numero cinque e la otto. Drammaticamente cruda la prima quanto quasi lirica e commovente la seconda.
china's far west
Una carrellata di foto dalla regione dello Xinjiang, una zona rurale del Nord Ovest della Cina dove vivono numerose minoranze etniche, tra cui gli Uiguri turchi. Pechino ed i suoi nuovi milionari sono distanti… così come il realismo comunista di Mao!

portraits of PKK Una serie di ritratti, soprattutto femminili, di attivisti del PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, un organismo paramilitare attivo nel sud est della Turchia e anche nel Kurdistan iracheno. Guardiamo la prima foto, il ritratto di Sarya Agiri, 22 anni, mentre posa fiera con il suo fucile russo con alle spalle il volto di Abdullah Öcalan, colui che è stato mentore ed ispiratore del movimento. Non c’è compiacimento nel volto di questa donna soldato, non sorride, guarda dritta in camera e nei suoi occhi possiamo leggere la volontà ferrea di rivalsa da secoli di prevaricazione ed oppressione. Prima dell’impero Ottomano poi dei turchi, senza che la comunità internazionale avesse il minimo interesse. Come per il genocidio degli armeni, questa è una storia di sofferenza, violenze reciproche inaudite, che continua ancora oggi. Eccoli, allora in un momento di svago, nella sesta foto, mentre ballano con indosso la loro divisa e le bombe a mano alla cintura… segno di una tensione che non si allenta mai!
child labor I bambini… I bambini dovrebbero giocare oppure andare a scuola, crescere e formarsi in serenità…. Ma non questi del Bangladesh! La prima foto ci mostra Rubel, 16 anni che lavora in una fabbrica di alluminio otto ore al giorno per sei giorni alla settimana. Il volto, trasfigurato dalle scorie di lavorazione, è il volto di vecchio ragazzo mai stato bambino! Oppure, nella sesta foto, Shubu di 11 anni che lavora in una fabbrica di calzature guadagnando poco più di 3 dollari alla settimana. Ripensiamo al suo volto madido di sudore quando compreremo le nostre calzature a basso costo fieri del nostro acquisto!
Sono solo alcune proposte ma se avete occhi, tempo, curiosità e... voglia, gli spunti interessanti non mancano.
Questo è il link:
LINK
Buona visione.

Messaggio modificato da un moderatore 08/07/2019

lodovico

fabiokensei

#2 09/07/2019, 13:03
Punteggio commenti: +3

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Ciao, un lavoro incredibile, di una dolcezza e di un dolore che fanno stare male.
Uno spaccato inquietante di questo mondo capace di sfruttare e umiliare la donna ancora oggi in questo mondo così moderno ma al contempo così arretrato.
Un ritratto mi ha colpito più di tutti, qui il link:
https://www.shihofukada.com/portfolio/G0000ACkv9KS3apU/I0000HJf4PzkCoCg
Di una bellezza da lasciare senza fiato ma colmo di tristezza che fa sparire tutto il resto, vista la tenera età della bambina in questione (io ho una figlia piccola, e ho milioni di pensieri e paure che mi attraversano tutti i giorni, a guardare questi reportage queste sensazioni si moltiplicano).
Grazie Lodovico per averci fatto scoprire questa grande autrice.

fabiokensei

lodovico

Staff

#3 09/07/2019, 14:14
Punteggio commenti: +38

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Grazie a te Fabio per l'attenzione ed il contributo di opinioni e pensieri!
Vero, anche il ritratto che hai evidenziato è molto forte... ma credo che tutta la produzione di questa fotografa lo sia. Poi, per fortuna, ciascuno ha una personalità individuale che lo porta a provare empatia per situazioni e foto differenti!
Un saluto!

lodovico

fabiokensei

#4 09/07/2019, 17:17
Punteggio commenti: +3

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Questa fotoreporter ha raccontato delle realtà con una delicatezza in netto contrasto con le situazioni vissute, è incredibile come sia riuscita a farlo. Come dici tu, nemmeno io vedo autocompiacimento dell'autrice all'interno dei suoi reportage, non ce ne sarebbe mai stato lo spazio.

fabiokensei

Klizio

#5 09/07/2019, 22:29
Punteggio commenti: +84

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Innanzitutto complimenti a Lodovico.
Piccola dimostrazione delle potenzialità della redazione di FT !
Faccio i miei complimenti anche a Fabio: un enorme piacere vedere che c' è qualcuno che vuole PARLARE di fotografia.
La fotografia è cultura, parlarne fa crescere, ci fa migliorare.
La redazione si impegna molto per sviluppare questo discorso, vogliamo però più partecipazione da parte vostra.
La community non può vivere solo della Galleria, noi tutti saremmo piccoli animali da forum se non ci sforzassimo di approfondire lo studio e la conoscenza della nostra comune passione.

Klizio

Ferrara.Carlo

Moderatore

#6 09/07/2019, 23:24
Punteggio commenti: +28

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Un grande plauso a Lodovico. Un articolo perfetto. Questa è sana curiosità. La sana curiosità di conoscere e scoprire. Ciò che, in fondo, nutre la nostra passione e che riversiamo nelle nostre immagini.
Scrivo così perché l’autrice che proponi non la conoscevo. Non è un tipo di immagini che incontra i miei gusti anche se ritengo il reportage la massima espressione della fotografia, tra tutte le sue forme. C’è molto da imparare da questi Fotografi, anche se poi si pratica una fotografia diversa! Grazie Lodovico.

Ferrara.Carlo

lodovico

Staff

#7 10/07/2019, 08:52
Punteggio commenti: +38

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Grazie Nicola e Carlo della lettura.
Sai Carlo, quanti fotografi bravi ci sono che in Italia invece sono praticamente sconosciuti?
Per esempio la rivista americana The Atlantic" nella sua versione on line, ha una sezione foto molto valida dove si spazia in diversi campi d'interesse.
Là, tra i crediti di foto che mi avevano colpito , ho scovato autori per me assolutamente sconosciuti. Questo è il link alla pagina con le foto più significative della rivista per il 2018. Se siete curiosi e volete darci uno sguardo... https://www.theatlantic.com/photo/2018/12/most-2018-photos-ever/578458/ Un saluto a tutti!

lodovico

fabiokensei

#8 10/07/2019, 14:57
Punteggio commenti: +3

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Ciao Klizio, scusa se mi permetto ma non servono i complimenti, la ricerca e la conoscenza dovrebbero essere obiettivi di chiunque di noi, in questo "settore" c'è da studiare!! E non si smette mai di farlo, questo è il bello! :)

fabiokensei

carlabresciano

#9 16/07/2019, 19:26
Punteggio commenti: +3

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Ho letto e ho visto... immagini che restano nella mente e che fanno accapponare la pelle. E io che fotografo fiori ...

carlabresciano

(utente eliminato)

#10 16/07/2019, 20:36

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Eh va beh....anch'io fotografo fiori, mica possiamo essere tutti SHIHO FUKADA! Ce ne deve essere solo 1, se fossero in due vuol dire che uno dei due è un falso.*bye**bye*

(utente eliminato)

#11 16/07/2019, 20:38

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Carla, io fotografo fiori, tu pure! Ma io sono un falso, tu l'autentico...:D:D*bye**bye*

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