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Cosa sono le rolleiflex?

Emma

#1 20/06/2013, 00:33

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Ciao ragazzi *bye**bye**bye*,
sono incuriosita da una cosa. Cosa sono le rolleiflex?

Emma

(utente eliminato)

#2 20/06/2013, 00:42

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Dovrebbero essere quelle macchine fotografiche biottiche dove si inquadrava anche dall'alto che si usavano una volta.Rollei credo fosse il nome del produttore,tedesco o dei paesi dell'est.altro non so*bye*

(utente eliminato)

#3 20/06/2013, 00:43

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Ma prendila con il beneficio del dubbio...non mi ricordo bene*bye*

manzao78

#4 20/06/2013, 05:06

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Ciao Emma , come detto da Alessandro la Rollei è un' azienda tedesca , le rolleiflex sono fotocamere biottiche create a partire dal 1928 .
L' invenzione non è stata cosa da poco , la tecnologia di quell' epoca non permetteva ancora di poter montare uno specchio che si ribaltasse al momento dello scatto ( come avviene nella tecnologia reflex ) , quindi l' immagine andava composta guardando nel mirino , poi veniva messa una lastra di materiale fotosensibile ( poi sostituito dalla pellicola ) quindi si scattava la foto , ma al momento dello scatto dal mirino non si vedeva più nulla data la presenza della lastra.
Le fotocamere Rollei avendo due obiettivi risolvevano questo problema , un obiettivo veniva sfruttato per l' inquadratura mentre il secondo veniva usato per impressionare la pellicola permettendo quindi ai fotografi dell' epoca di poter finalmente avere una fotocamera con pellicola già caricata e con la quale si poteva controllare l' inquadratura fino alla fine .
L' inquadratura avveniva guardando in un mirino posto in verticale , quindi guardando verso il basso ; non essendoci lo specchio l' immagine che si osservava nel mirino risultava speculare rispetto a ciò che si inquadrava .
Le rolleiflex erano macchine medio formato , che sfruttavano pellicole 6x6 con risoluzione molto maggiore rispetto alla pellicola 35mm , questo , unito alle ottime qualità ottiche degli obiettivi montati hanno reso queste fotocamere molto apprezzate dai professionisti ed utilizzate anche dopo l' avvento delle fotocamere reflex .
L' azienda produce ancora ma non so se ha ancora in catalogo le rolleiflex o se si possono rinvenire solamente nel mercato di oggetti vintage .
Spero di avere esposto in maniera chiara .
Un saluto.*bye*
Michel*bye*

manzao78

Emma

#5 20/06/2013, 18:48

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Che storia!!!!!! Non sapevo che funzionassero in questo modo!!! Ho visto questo link, dove presentano due nuovi modelli: http://www.popphoto.com/gear/2012/09/rolleiflex-unveils-new-fx-n-tlr-film-hy6-mod2-medium-format-cameras-electronic-shutter
ma prima che fossero inventate le rolliflex dopo aver scattato si toglieva subito la lastra?
Scusa e quando è stata inventa la pellicola, sia in b/n e a colori?
Poi che scomodo il mirino in verticale; e come scattavi allora?!? Poi non ho capito cosa vuoi dire con speculare ...
grazie del commento Michel *bye**bye**bye*

Emma

manzao78

#6 20/06/2013, 20:46

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Ciao Emma , provo a risponderti .
Il metodo su lastre in vetro era detto ambrotipia , consisteva nell' applicare su una lastra di vetro una miscela di vari reagenti chimici .
Si usava il collodio come legante ed a questo venivano miscelati dei sali ed il tutto veniva spalmato come la nutella su una lastra di vetro ( forse in modo più delicato che la nutella ).
La lastra veniva poi immersa in una soluzione di nitrato d'argento che è un materiale fotosensibile ( cioè sensibile alla luce) .
A questo punto la lastra veniva inserita nella "fotocamera" e veniva esposta .
L' esposizione dipendeva dalla luce disponibile e poteva durare anche per molto tempo , però doveva finire prima che la lastra si asciugasse .
Poi si prendeva la lastra e la si sviluppava e fissava con cianuro di potassio o tiosolfato di sodio ottenendo così un negativo dell' immagine.
Il negativo veniva poi laccato in nero e dal negativo si otteneva un ambrotipo .
Cioè la fotografia in positivo .
Mi rendo conto che è un pò incasinata la cosa ma ho cercato di scrivere nel modo più chiaro possibile .
Comunque nel 1889 il signor George Eastman risolse il problema ed inventò la pellicola in celluloide e due anni dopo creò la Eastman Kodak Company che divenne un colosso dell' industria fotografica .
Nel 1904 i fratelli Lumière , quelli del cinema , inventarono il sistema autochrome che prendeva spunto dal movimento artistico del pointillisme nel quale i pittori stendevano sulla tela piccoli puntini di colore puro che visti da una debita distanza andavano a formare le varie tonalità di colore .
Per farla breve il metodo si basa sul fatto che in natura i colori sono composti tutti dalla miscellanea di tre colori primari : rosso , verde e blu .
Riuscendo a stendere in maniera uniforme su un' unica lastra dei microscopici filtri colorati di rosso verde e blu , questi filtri filtreranno la luce che li raggiunge e a seconda dell' intensità della luce che li colpisce daranno una particolare tonalità di colore .
Da questo metodo partirono studi che portarono nel 1935 -36 alla messa in commercio della pellicola a colori da parte di Kodak e Agfa , la Kodachrome e l' Agfacolor .
Ho cercato di spiegarti in breve e quindi in modo non troppo approfondito , se no ci volevano 10 pagine .
Per quanto riguarda la specularità dell' immagine , ti avevo mandato una risposta ad una tua mail nella quale ti spiegavo il funzionamento del pentaprisma , rileggila se ce l' hai ancora li è spiegato .
Spero di essere stato comprensibile nell' esporre , ma scrivere correttamente in questa finestrella è un poco complesso.
Un saluto
Michel*bye*

manzao78

Emma

#7 21/06/2013, 12:34

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Ciao Michel, molto ma molto interessante la spiegazione. Sei stato chiaro ma ci sono alcune cose che non ho capito. Come si sviluppava la lastra che poi veniva fissata con cianuro di potassio? E poi dove li trovavano il cianuro di potassio (non è un veleno?) o trisolfato di sodio?
E poi mi sono persa quando dici che risolse il problema, qual'è ? perchè hai detto che con il negativo si otteneva la fotografia positiva; ma quali erano i limiti??
Scusami per le domande ma è veramente interessante quello che hai scritto; che storia che c'è dietro!!
Grazie mille per aver dedicato il tuo tempo a scrivere su questo argomento interessante. ciaoooo Michel

Emma

manzao78

#8 21/06/2013, 21:45

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Ciao Emma , mamma mia se sei curiosa :D
Nella fotografia analogica intervengono sia la chimica che la fisica .
La fisica agisce nell' ambito ottico mentre la chimica interviene per fare si che l' immagine possa essere resa tangibile e visibile su un supporto .
Era noto che alcuni materiali fossero sensibili alla luce , ma il colpo di genio fu quello di riuscire a porre questo materiale su un supporto .
I primi supporti furono lastre metalliche , poi lastre di vetro in fine fu inventata la pellicola .
La pellicola risolse come ho detto molti problemi soprattutto pratici , pensa a portarti dietro lastre di vetro o di metallo rispetto ad un rullino.
Ma risolse anche molti problemi soprattutto in fase di stampa e di risultato finale.
Insomma fu una benedizione per i fotografi dell' epoca .
La pellicola non è altro che un supporto composto da vari strati .
Il primo è uno strato di base fatto in celluloide ( o in altri materiali plastici ) a questo è sovrapposto un secondo strato antialone che evita riflessi interni .
Gli altri strati sono composti da materiali fotosensibili come l' alogenuro d' argento .
Nelle pellicole in bianco e nero lo strato fotosensibile è uno solo , mentre nelle pellicole a colori gli strati sono 4 , 3 sensibili ad un colore primario mentre uno è uno strato filtro per evitare alcune dominanti di colore .
Quando la pellicola viene esposta ad una fonte di luce controllata , cioè quello che avviene nella fotocamera , su di essa si imprime un' immagine , detta immagine latente .
A questo punto bisogna fare si che la pellicola non sia più sensibile alla luce e questo avviene mediante processi chimici .
Questi processi chimici non sono altro che lo sviluppo ed il fissaggio .
Fatto questo otteniamo il negativo .
Ma cosa è il negativo e come si ottiene ?
Abbiamo visto che la pellicola ha uno strato di alogenuro di argento che è un materiale fotosensibile .
Questo materiale quando viene colpito dalla luce si trasforma e diventa argento metallico che è di colore nero .
La pellicola viene poi lavata in un bagno chimico che è in grado di lavare via l' alogenuro d' argento e di lasciare solo l' argento metallico sulla pellicola .
Il risultato è un' immagine in negativo .
Per esempio , mettiamo di fotografare un foglio per metà nero e per metà bianco , dopo il procedimento sopra descritto la parte bianca risulterà sul negativo nera mentre quella nera ci apparirà in trasparenza ( bianca ).
Questo perchè la parte bianca del foglio riflette tanta luce che trasforma l'alogenuro in argento metallico mentre la parte nera riflette pochissima luce che non agisce sull' alogenuro che con il lavaggio verrà pulito via .
Il negativo veniva lasciato asciugare e poi messo in un apparecchio che si chiama ingranditore che è in grado di proiettare tramite un fascio di luce l' immagine del negativo su un piano .
Su questo piano veniva messa la carta fotografica , che è una carta speciale che è sensibile alla luce .
Per farla breve , le parti nere del negativo non permettono alla luce di passare mentre quelle trasparenti ( bianche sul negativo ) la lasciano passare e saranno queste ad impressionare la carta fotografica .
Bisognerà poi metter la carta in una bacinella nella quale un liquido bloccherà il processo chimico che avviene sulla carta .
Quindi la risultante sarà l' esatto contrario del negativo cioè un' immagine in positivo .
Quindi avremo una stampa nella quale il foglio metà bianco e metà nero , che nel negativo aveva invertito i colori , sarà come quello reale che abbiamo fotografato con i colori al loro posto .
Questo e ciò che avviene per una stampa in bianco e nero più chiara da spiegare .
Per i colori funziona più o meno allo stesso modo .
Con le lastre di vetro avveniva tutto più o meno allo stesso modo ma in modo più empirico ed artigianale .
Spero di essere stato chiaro è molto complesso da spiegare a parole , almeno per me .
un saluto
Michel

manzao78

Emma

#9 22/06/2013, 20:16

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Aiuto, che papiro :D:D:D ma grazie mille!!!!!!!!!!!!!!! Grazie di avermi spiegato un po' tutte queste cose: prima avevo una confusione in testa riguardo all'argomento e non capivo a cosa servisse il liquido della bacinella che vedevo nei film!!! Ma tu hai mai assistito alla stampa di un'immagine a pellicola? A me piacerebbe :). Ti ringrazio per il tempo che hai speso nel commentare: è troppo interessante!!!!!!!!!!!!!!!! *bye**bye**bye*

Emma

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