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| Tramonto sul Lago Monte Cotugnodi SalvyItaly, in Albe e tramonti Nuvole pettinate, Alberi,Colori, continua il viaggio in questo oceano tra monti e valle. Inviata il 09/10/2010, vista 1922 volte. Laboratorio fotografico: |
Commenti
24 commenti
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#22 del 13/09/2011
Azzeccata l'inquadratura,bene il soggetto,il resto lo fa il bellissimo tramonto!!
#19 del 27/03/2011
Punteggio commenti: +2
vedo...che i tramonti ti affascinano...questa è davvero perfetta...
#16 del 20/03/2011
Molto impegnato!!!
#12 del 09/10/2010
Punteggio commenti: +24
complimenti molto bella
aggiungi i dati tecnici, grazie
#11 del 09/10/2010
Punteggio commenti: +1
Colori ottimi, mi sarbbe piaciuto avere il sole un goccio più a destra, ma forse era impossibile spostarsi.
#2 del 09/10/2010
Curiosità!
I cittadini del luogo narrano che, nel luglio 2005, nei pressi della diga è stata uccisa un anaconda. Alcuni ritenevano fosse il serpente dei Crocco, antica famiglia senisese, i quali lo avevano posto come guardiano di un pozzo nel quale, secondo la leggenda, è nascosto il tesoro della famiglia. In realtà l'animale era fuggito da un circo ed i pastori del luogo, ignari, alla sera, tornando col gregge all'ovile, trovavano sempre qualche pecora mancante. Qualche giorno dopo l'anaconda venne avvistata e catturata con l' ausilio di alcuni professionisti.
#1 del 09/10/2010
La diga di Monte Cotugno è una diga costruita negli anni tra il 1970 e il 1982 nel territorio del comune di Senise (PZ) lungo il corso del fiume Sinni. È la più grande diga d'Europa[1] in terra battuta.
Il muro della diga misura in lunghezza 1850 m in altezza 60 m, è largo alla base 260 m. La capacità massima è 530 milioni di m³. Entrata in funzione nel 1983 sbarra il corso del fiume Sinni nel punto in cui il letto del fiume si restringe, in corrispondenza di una quota di fondo alveo pari a 194.00 m s.l.m.. La diga è stata progettata per sfruttare l'uso plurimo della risorsa idrica. L’acqua è prelevata dal Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto, mediante un impianto di sollevamento posto a valle dello sbarramento e attraverso le derivazioni irrigue del materano e del tarantino, poste lungo il tracciato dell’adduttore del Sinni che si sviluppa per 145 km.
pltdmn
#24 del 17/12/2012
Punteggio commenti: +1
Complimenti