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| ammatassato nella consequenzialitàdi oltre, in Fotomanipolazione Alle prese con l' aspetto spirituale (bianco) e l' aspetto materico (nero), cercando di capirli tramite la logica consequenziale, rimane “ammatassato” nei principi, leggi fisiche, dogmi religiosi etc... che si perpetuano da secoli sempre identici e antinomici, nella sua crescente confusione Inviata il 08/07/2019, vista 408 volte. Laboratorio fotografico: |
Commenti
12 commenti
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#11 del 08/07/2019
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Davvero un'immagine coinvolgente.....a me ricorda una persona che si accinge ad entrare a contatto con esseri alieni che lo accolgono all'interno della loro astronave
#10 del 08/07/2019
Punteggio commenti: +22
Sei forte ragazzo! Non è per niente facile partire da uno scatto e arrivare a un risultato finale ingegnoso e anche complesso. E' un groviglio da cui non è facile fuggire e neanche dipanare. Rinnovo i miei complimenti per la capacità che dimostri nel metterti in gioco su argomentazioni di spessore.
#9 del 08/07/2019
Punteggio commenti: +101
Un uomo vitruviano che sta in bilico sui fili delle incertezze. Mi piace
#8 del 08/07/2019
Punteggio commenti: +26
Ipnotica e coinvolgente...ma non mi da un senso di prigionia o di legami.. io vedo un uomo che con maestria , come un direttore d'orchestra o come una ginnasta col nastro si destreggia fra fili pericolosamente intricati ma che sa piegare e muovere al suo volere creando una sinfonia arnoniosa. Molto bella l idea di base,affascinante la realizzazione. Bravo
#7 del 08/07/2019
Punteggio commenti: +84
Ciao Oltre, le tue didascalie sono sempre molto interessanti, invitano a studiare e approfondire alcuni argomenti. Ma io voglio invece farti i complimenti per la foto in se, che mi piace osservare e riosservare prescindendo dalle tue parole alle quali, al limite, torno dopo la prima osservazione e interpretazione. E' una immagine molto suggestiva, con un ottimo bianco e nero. E' una enorme ragnatela che l'uomo esplora senza divenirne preda. Le braccia aperte per ricevere la luce o per restare in equilibrio sui fili: in entrambi i casi l'atto in se è un modo per affermare se stessi, la propria presenza in questo particolare ambiente. Molto bella e ti faccio qui i miei ringraziamenti per aver spiegato le singole fasi di lavorazione per arrivare al risultato finale. Non è da tutti. Complimenti
#6 del 08/07/2019
Punteggio commenti: +289
A me pare che qui l'omino non si è fatto ammatassare ma domina il groviglio.
#4 del 08/07/2019
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Per inimis. Ti ringrazio.
#3 del 08/07/2019
Punteggio commenti: +33
Per selenina- Non sono stato chiaro nella didascalia. Cerco di rimediare. La logica consequenziale ha un solo filo conduttore che si basa, essenzialmente, su una concatenazione consequenziale di cause ed effetti, per cui ogni effetto deve avere una causa. Un effetto, che non può essere attribuito ad una causa della concatenazione considerata, viene isolato e identificato come appartenente ad un altro campo di studio. Si arriva, così, ad avere numerosissimi campi di studio che, apparentemente, hanno poco o nulla in comune e sono in contrapposizione tra loro ( antinomici) Si arriva a studiare l' uomo separato dalla natura, il positivo dal negativo, il sogno dalla realtà ...e la spiritualità dal materico. La spiritualità ha i suoi dogmi, cioè principi fondamentali che si accettano per fede, senza spiegazioni logico consequenziali . Ora, quando si cerca di capire l' aspetto spirituale utilizzando la logica consequenziale , ne viene fuori un groviglio ( matassa) in cui trovare una soluzione o un filo conduttore che ci permette di dipanarla, è molto poco probabile. Da qui la figura “ammatassata” con cui mi identifico nell' immagine . Spero di esser stato più chiaro. Ciao
Hai contagiato Lodovico!! Scherzo ovviamente, bel risultato
#1 del 08/07/2019
Punteggio commenti: +289
Ciao, potresti spiegare con parole povere per i comuni mortali come me? Grazie.
autore
#12 del 10/07/2019
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Grazie a tutti. Leggere che l' uomo gestisce la matassa è l' opposto di quanto volevo rappresentare........la cosa mi fa molto piacere e dimostra, ancora una volta, che l' immagine è unica, la lettura molteplice.