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April 25
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April 25

di Ferrara.Carlo, in  Concettuale

April 25
Dedicated to my grandfather

Inviata il 25/04/2017, vista 568 volte.

Dati tecnici:
NIKON CORPORATION NIKON D300
Apertura: f/7.1
Esposizione: 1/800 sec.
Lunghezza focale: 10 mm
ISO: 400

Laboratorio fotografico:
L'autore non autorizza la rielaborazione della foto.

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Commenti

11 commenti

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autore

#11 del 26/04/2017
Punteggio commenti: +28

Grazie ancora. @Asasio. Era lì, per caso. Suppongo anche che se mi fossi buttato giù, lei non avrebbe neanche chiamato i soccorsi. In ogni caso ho voluto inserirla ugualmente (avrei potuto aspettare che se ne andasse) . Uno dei primi titoli che ho dato alla foto era Guerra di selfie, ma poi ho optato per ciò che leggi!!! Grazie ancora!

inimis

Staff

#10 del 26/04/2017
Punteggio commenti: +448

Carinissima, sparato dal cannone, bravo! *bye**bye*

inimis

Asaiso

#9 del 26/04/2017
Punteggio commenti: +130

Eh, ma in questa foto c'è dell'altro oltre al grillo Scintilla. E quest'altro è visibilissimo nell'angolo del muro, sulla destra del frame. Non sono disposto a credere che sia lì per caso. Quest'altro si disinteressa al salto e di tutto ciò che questo contiene/comporta. Che sia una sottilissima autoironia del Nostro?

Asaiso

alerre

#8 del 26/04/2017
Punteggio commenti: +31

Grazie per la tua risposta.

alerre

(utente eliminato)

#7 del 26/04/2017

Si è vero, qui sei saltato decisamente più in alto rispetto alle altre occasioni, difficile quindi trovare la giusta coordinazione come nei precedenti. Ho letto tutta la tua spiegazione, credo di aver capito il senso di tutti i tuoi scatti. Un bel progetto, uno scopo ben preciso. La frase del Delai Lama la conoscevo e la condivido, anche se, come dici tu, risulta assai difficile da mettere in pratica o atteggiarsi il quel modo. Provarci non costa niente....;)

autore

#6 del 25/04/2017
Punteggio commenti: +28

Grazie infinite a tutti. @china. Si un autoscatto, e si meno coordinato, ma qui l' altezza era più "proibitiva". @alerre. Wow, grazie per la domanda. Devo ammettere che non è facile spiegare, scrivendolo. Una discussione verbale è nettamente più semplice. Provo comunque. Faccio una premessa: da ormai diversi anni ho abbracciato una filosofia di vita, dettata da una frase del Dalai Lama (anche se sono ateo): "non arrabbiarti per le cose che non puoi cambiare". Chiaramente non è semplice, non sempre ci riesco, ma ci provo costantemente. Spesso ottengo ottimi risultati. Questo modo di essere si riversa nella fotografia e viceversa. Già il primo personaggio, quello dei luoghi abbandonati, aveva in se questo concetto, ed ora continua nel "saltatore" come del resto nell' uomo con la sfera. Ciò che accomuna i tre personaggi è proprio la ricerca di equilibrio, la ricerca del baricentro. Perchè non arrabbiarsi per le cose che non possono essere cambiate, implica una ricerca di stabilità. Una ricerca che (per me, naturalmente) viene fatta ogni giorno da ogni essere umano. E' evidente che non tutti fanno la stessa ricerca, e se non si ci è mai soffermati a pensarlo, la ricerca è inconscia..... ma c'è. Ed il salto come si inserisce in questo ragionamento? In più versi. Sicuramente saltare implica equilibrio, semplicemente come gesto fisico. Sia saltare, che atterrare. Il salto (nelle mie immagini) rompe sempre un equilibrio compositivo. Una rottura che concettualmente rappresenta la ricerca dell' equilibrio stesso. Saltare è anche un gesto che tipicamente mette buon umore, sia per chi lo fa sia per chi lo osserva (saltare di gioia, per esempio). Il sorriso è un ottimo tramite per trovare l' equilibrio. Il saltatore è anche un cameo, perchè no. Un segno distintivo. Serve per "competere" visivamente con fotografie "belle". Io non faccio foto belle (o almeno non le ritengo tali). Chimicamente, il ns cervello, si interessa d' impatto a stimoli di piacere. Un tramonto, un corpo nudo, un fiore.... molto meno ad un tipo col cappello in un posto decrepito o a un "saltatore". Lo sforzo così deve aumentare, per attrarre a prima vista l' osservatore. Composizione perfetta, bianco e nero accattivante, idee. Il salto, per come l' ho esposto prima è una chiave d' impatto, perchè il cervello lo elabora come una sensazione "allegra" ed allora se ne interessa. OK mi fermo, ci sono sfumature che non sono riuscito ad esporre, ulteriori concetti che non ho trattato... ma a grandi linee ho cercato di spiegare cosa guida la mia fotografia e la mi vita, ad oggi. Ogni mia foto comunque vive anche di vita propria, di stimoli emotivi ulteriori rispetto al filo conduttore principale e di tutte le emozioni che ogni spettatore ha piacere di trarne. Grazie per la pazienza!!!!

(utente eliminato)

#5 del 25/04/2017

Accidenti!! pare che tu sia sbucato fuori dopo un colpo di cannone! Un bel salto questo, un po meno coordinato rispetto ai precedenti. ma mi rendo conto delle difficoltà, soprattutto se siamo di fronte ad un fai da te.

Gi.Esse.

#4 del 25/04/2017
Punteggio commenti: +108

Questa volta però eri sul cannone, vero? Mi piace! *bye*

Gi.Esse.

alerre

#3 del 25/04/2017
Punteggio commenti: +31

Questo mi piace molto.

alerre

selenina

#2 del 25/04/2017
Punteggio commenti: +289

Carlo, un grande atleta un ottimo fotografo. Buon 25 Aprile.*bye*

selenina

alerre

#1 del 25/04/2017
Punteggio commenti: +31

Dato che percorri questa strada, ti faccio una domanda. Cosa significa per te il salto all'interno dei tuoi scatti? Non credo sia un semplice cameo. O forse si?

alerre


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