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di Ferrara.Carlo, in  Concettuale

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Inviata il 04/04/2017, vista 521 volte.

Dati tecnici:
NIKON CORPORATION NIKON D300
Apertura: f/13
Esposizione: 1/25 sec.
Lunghezza focale: 10 mm
ISO: 400

Laboratorio fotografico:
L'autore non autorizza la rielaborazione della foto.

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Commenti

4 commenti

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inimis

Staff

#4 del 08/04/2017
Punteggio commenti: +448

Un altro bel capitolo della tua ricerca, *bye**bye*

inimis

Patrix

#3 del 05/04/2017
Punteggio commenti: +2

Bellissimo BN! ;);)

Patrix

autore

#2 del 04/04/2017
Punteggio commenti: +28

Una parola è doverosa: grazie. Grazie per aver condiviso con me (noi) ciò che questa immagine ti ha "risvegliato" nella mente. A prescindere, naturalmente, tipo di emozione. Sono felice ed un poco orgoglioso! Grazie.

Asaiso

#1 del 04/04/2017
Punteggio commenti: +130

Ciao Autore. Rispondo qui al tuo commento sotto alla foto precedente. Ho capito il tuo ragionamento e lo condivido. In effetti il surrealismo delle tue immagini è più che evidente e in questo ambito personalmente mi trovo molto più a mio agio, perché qui si realizza proprio quello che dicevo: la tua proposta entra nel mio mondo che ha un suo vissuto, un suo bagaglio interiore e risveglia echi, memorie e sensazioni assolutamente personali. Non condivisibili, non comunicabili, uniche e proprie. Questa è la vera potenza di una proposta surreale (non a caso Fellini ce lo invidia tutto il mondo). In questa immagine, ad esempio, corredata da un titolo impegnativo, io sento cose assolutamente mie. Cosa? Non interessa a nessuno, ma a titolo discorsivo te lo racconto. Gli avi della mia famiglia erano benestanti e si erano fatti costruire una chiesetta nei monti del Piemonte nella quale sono stati tutti sepolti. Passando anni e guerre , la famiglia si impoverisce, la chiesetta va in abbandono. Quando ero ragazzo era ormai un rudere, che ospitava drogati e balordi di passaggio. Io vagavo tra lapidi spaccate, sulle quali c'era il mio cognome, e pensavo che quando fossi diventato grande avrei tolto i resti dei morti e avrei dato loro una sepoltura in un luogo meno abbrutito. Non è stato così, la chiesetta è crollata ed è stata spazzata dalle ruspe, morti compresi, prima che io diventassi maggiorenne. Ecco, siamo ospiti di qualcosa di più grande di noi...

Asaiso


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