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Street photography: cos'è?

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Emma

#31 27/06/2013, 19:27

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Foto allegata

Intanto diciamo che la street è da sempre esistita ma secondo me inizia da Eugene Atget della 2 metà del 1800 e gran parte della 1metà del 1900. Vi lascio qualche sua foto

Emma

Emma

#32 27/06/2013, 19:29

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Foto allegata

uma delle sue immagini delle vetrine

Emma

Emma

#33 27/06/2013, 19:32

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Foto allegata

un'altra

Emma

Emma

#34 28/06/2013, 12:45

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Per la biografia e lo stile di questo streepher mi avvalgo del post scritto dall'amico Eddy del mio altro forum di street a cui sono iscritta.
La vita e le intenzioni di Eugene Atget sono fondamentalmente sconosciute. Pochi fatti documentati e sono una manciata di racconti non di prima mano a fare uno scarno ritratto dell'uomo.
Atget nacque a Libourne vicino a Bordeaux nel 1857. Lavorò come velista durante la gioventu per intraprendere poi una carriera di scarso successo come attore. A 40 anni lasciò il palcoscenico provando, fallendo, a divenire un pittore. L'avvicinarsi alla pittura, però, gli fece scoprire il lavoro della sua vita: la Fotografia. In quegli anni, infatti, la commistione tra fotografia e pittura era fortissima ed alcuni suoi primi clienti furono proprio pittori.
Atget con tranquillità fino alla sua morte inseguendo la sua vocazione. Ad un osservatore casuale le sue fotografie possono sembrare quelle di un qualsiasi fotografo commerciale di quei giorni. Non era un innovatore e lavorò pazientemente utilizzando tecniche già superate quando le apprese e obsolete al momento della sua morte. Non sperimentava, non era un teorico. Non fondò nessun movimento e non appartenette a nessun circolo.
Nonostante ciò produsse fotografie che per purezza ed intensità non sono mai state superate.
Il lavoro di Atget è unico su due livelli: produsse, uno dei più grandi cataloghi sui frutti dalla cultura francese e di Parigi e lo fece in una maniera talmente originale, che il suo lavoro ancora oggi è una pietra di misura col quale confrontarsi.
La sua produzione comprendeva e trascendeva allo stesso tempo l'approccio alla fotografia che avevano i suoi coevi un misto, cioè, di documentazione e espressionismo. Le sue fotografie erano seduttive e solo apparentemente semplici. In esse vive un alone di mistero e verità ed il solo osservarle costituisce una esperienza. Mostrano non solo l’evidenza di una Parigi d’altri tempi, ma anche il raffinarsi di una poetica che procedendo dalle prime immagini pienamente descrittive (in cui la forte luce del mezzogiorno non lascia spazio alle emozioni), giunge a composizioni sempre più accurate e ad uno stile del tutto personale e soggettivo.
Egli rimane, certamente per scelta, fedele fino alla fine al suo pesante apparecchio fotografico 18 x 24 a soffietto ed a un sistema di lenti, il cui assemblaggio modificabile consentiva di cambiare lunghezza focale, ma non di evitare tempi di posa molto lunghi e vignettature.
Proprio tali tempi d’esposizione gli consentono di creare quel suo particolare vuoto, quasi metafisico, intorno ai suoi soggetti: “curiosamente quasi tutte queste immagini sono vuote… Sono queste le opere in cui si prefigura quella provvidenziale estraniazione tra il mondo circostante e l’uomo.
La vignettatura, altro segno distintivo di molte delle sue fotografie, è dovuta alla sua abitudine di posizionare la lente a limite delle possibilità fornitegli dalla sua vecchia camera in legno, al fine di correggere la prospettiva e le zone a fuoco dell'immagine. Atget, che conosceva questi aspetti, prese ad utilizzarli più che a subirli. Uno dei pregi della sua fotografia era che non era asettica, come quella di molti altri documentaristi dell'epoca, ma calda, imperfetta, asimmetrica ... quasi volutamente non perfettamente verticale. Egli si approccia ai soggetti con una sensibilità palpabile.
Il merito più grande di Atget consiste ad ogni modo nell’aver coniugato una consumata maestria tecnica, col tempo raffinata, e celata dietro la semplice naturalezza delle sue immagini, con la tenace determinazione di “collezionare” soggetti fino ad allora trascurati per affidarli alla memoria storica.
“Per più di vent’anni, per mezzo della mia iniziativa personale e del mio lavoro, ho raccolto da tutte le vecchie strade della vecchia Parigi immagini fotografiche… di belle architetture secolari dal sedicesimo al diciannovesimo secolo: vecchi alberghi, case storiche o curiose, belle facciate… Posso dire di possedere tutto della vecchia Parigi”, scrive Atget, senza esagerazioni, nel proporre il suo imponente lavoro sulla “Vieux Paris” al Service Photographique des Monuments Historiques.
La sua raccolta è meticolosa, ma selettiva. Il suo tentativo, perfettamente riuscito, è quello di ricostruire il passato: l’atmosfera di questa città, quand’era ancora priva d’elettricità, d’acqua corrente, e dei segni dell’industrializzazione. Nelle sue foto non vi è traccia di queste cose, come sono ignorate le due maggiori esposizioni internazionali in essa tenutesi nel 1889 e nel 1900. Le vedute celebrative e le manifestazioni grandiose sono state del tutto trascurate a favore di aspetti più dimessi e realistici della vita quotidiana: la descrizione di parchi, alberi, negozi, oggetti umili, particolari di facciate erose dal tempo, angoli di caratteristiche viuzze e, più di rado, uomini, i cui mestieri erano anch’essi emblematici di un passato che andava sparendo.
Per questo immenso lavoro solo poche volte esistette una specifica committenza, in genere da parte di istituzioni interessate alla documentazione (un’eccezione appare la richiesta da parte di André Dignimont di una serie di immagini sui bordelli per un mai realizzato libro).
Atget appare motivato in questa sua “epica impresa” di preservazione della memoria più da una sorta di “autocommittenza”, che dal suo presunto impegno a rifornire d’immagini pittori (anche di un certo spicco) ed illustratori.
Se volete vedere l'articolo con immagini questo è il link: http://initinere.forumfree.it/?t=59290281

Emma

Emma

#35 29/06/2013, 00:35

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Appunto Atget è secondo me il punto da dove inizia la street. Continuando il nostro percorso nel 1900 troviamo i 3 padri fondatori della street moderna che sono Lee Friedlander, Joel Meyerowitz e Garry Winogrand negli anni '60 a New York. Posto alcune fotografie di Friedlander e dopo il mio orale di martedì cercherò di scrivere un pezzo su di lui trarrendo spunto dal post dell'amico Eddy di initinereforum, la bottega dei fotografi

Emma

Emma

#36 29/06/2013, 00:43

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Foto allegata

foto di Lee Friedlander: autoritratto

Emma

Emma

#37 29/06/2013, 00:44

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Foto allegata

ritratto jazz

Emma

Emma

#38 29/06/2013, 00:44

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Foto allegata

interno

Emma

Emma

#39 29/06/2013, 00:45

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Foto allegata

giocando con la sua ombra

Emma

Emma

#40 29/06/2013, 00:46

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Foto allegata

vetrata

Emma

Emma

#41 29/06/2013, 00:48

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Foto allegata

urban

Emma

Emma

#42 29/06/2013, 00:48

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Foto allegata

scusate ho sbagliato urban

Emma

Emma

#43 29/06/2013, 00:49

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Foto allegata

vetrata 2

Emma

Emma

#44 29/06/2013, 00:51

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Foto allegata

vetrata 3

Emma

Emma

#45 11/07/2013, 01:31

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Foto allegata

la sua biografia la posterò in un altro momento ma volevo postare adesso una street urban che mi era sfuggita; l'avevo vista ma non sapevo di chi fosse. la foto in questione è di siegfriend Hansen, scattata a Londra!

Emma

enzocala

#46 11/07/2013, 15:41
Punteggio commenti: +1

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Posso azzardare un suggerimento? Ti garantisco che non l'ho copiato!
Perchè non scrivi una pagina su wiki, visto la tua grande passione per questo settore specifico della fotografia? Resteresti negli annali di questo sito, sempre e facilmente consultabile da chiunque, questo viceversa è solo un forum, qui le discussioni quando l'argomento appare esaurito sono destinate a cader nell'oblio e nessuno le leggerà più, wiki non è di esclusivo uso di qualcuno, ma è aperto a chiunque abbia qualcosa di interessante da dire e che può essere anche utile alla comunità in futuro ed agli utenti che verranno.... se hai qualche difficoltà, ma non penso, chiedi pure, sarò felice di aiutarti!*bye*

enzocala

Emma

#47 11/07/2013, 21:44

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sì, è vero, Enzo hai ragione! Mi stai facendo rivalutare l'idea di wiki ma non voglio che la mia sia la sola visione di street! ed è per questo che pensavo che wiki non andasse bene! Grazie del suggerimento Enzo!!!

Emma

MacLeod

#48 14/07/2013, 10:33
Punteggio commenti: +56

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Perchè si deve dare un' etichetta a tutto ??? Qui si parla di teoria e di studi profondi, di cultura, ma a me sembra assurdo svegliarsi la mattina e dire " oggi faccio della street !!" sarebbe meglio dire " sento la necessità di evidenziare/comunicare uno stato sociale, un tema importante" e da qui scaturirà un racconto fotografico dove, forse, ci saranno foto street. Io, per ora, vedo solo scatti casuali, senza spessore, che spesso non possono raccontare niente.... e come se un reporter di guerra facesse una sola foto e pretendesse di trasmettere il dramma di un conflitto. Comincerei a capire che spesso la street affonda le radici nel sociale, nell'architettura, nell'urbanistica...elementi fondamentali nello scatto.... che nascono e sono a diretto contatto con l'uomo ( l'architettura è l'unica arte a vincolare profondamente l'uomo nella sua libertà e a manipolare le sue abitudini... ugualmente l' urbanistica che è il tentativo di porre delle regole a tutto ciò ). Quindi, ripetendomi, pensare prima quello che si vuole dire ed essere convincenti con un bel progetto fotografico, poi, se ci sarà della street ;);)bene...avremmo fatto della street !!!!

MacLeod

Emma

#49 14/07/2013, 13:22

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ma qui sto parlando di street, Mac!!!!!! Non la sto etichettando: ho aperto questo 3D per poter far capire meglio cosa sia la street perchè molti non sanno cosa sia veramente!
E non mi sveglio alla mattina dicendo "oggi voglio fare street" ma vado sulla strada a fotografare. E non parto neanche con l'idea di un progetto o di documentare qualche cosa perchè la street è improvvisazione!!! (ed è per questo che mi piace tantissimo!!!!!) E con la premeditazione la snaturerei! poi dopo certo che scelgo le foto se ho un progetto particolare o un'idea! Però questo lo faccio dopo, se voglio fare street!!!! Mentre se sto facendo un reportage certo che penserei ad un progetto! *bye**bye**bye*

Emma

MacLeod

#50 14/07/2013, 20:15
Punteggio commenti: +56

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OK...contenta tu... per me ci deve essere sempre qualcosa di "pensato" e questo c'è anche nell'improvvisazione....( vedi nella musica ) altrimenti ti ritrovi con tante belle cartoline del tipo " Veduta del porto vecchio di Amalfi "...
Però se tu dici che la street è questo... va bene... ;);)

MacLeod

Emma

#51 14/07/2013, 20:20

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sì, infatti la street è uno scatto colto pensato e non tanto al volo. Ma quello che volevo dire è che non parto mai con l'idea, per esempio, di fotografare solo ed esclusivamente chi legge! Vado con l'idea di fotografare ma non mi pongo diciamo un progetto! Buona serata :) Mac *bye**bye**bye*

Emma

MacLeod

#52 15/07/2013, 06:42
Punteggio commenti: +56

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;););)

MacLeod

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