I Grandi Maestri Fotografi

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== Alfred Eisenstaedt ==
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Già con il primo incarico affidatogli - realizzare un reportage fotografico sul conferimento del Premio Nobel a Thomas Mann nel 1929 - suscita grande attenzione. In questi anni realizza numerosi ritratti fotografici divenuti poi famosi; tra gli altri, quello di Marlene Dietrich, di George Bernard Shaw, ma anche di Joseph Goebbels, Hitler e Mussolini e il reportage sulla guerra tra Italia ed Etiopia. Lavora per la «Berliner Illustrierte Zeitung» e per altri quotidiani di Berlino e Parigi. A causa della situazione politica in Germania e nella speranza di trovare migliori possibilità di lavoro, Eisenstaedt, nel 1935, emigra negli Stati Uniti dove, in un primo tempo, lavora per «Harper's Bazaar», «Vogue» e «Town and Country». Arriva a New York proprio quando la rivista «Life» viene lanciata ed entra a far parte dei suoi collaboratori fissi già all'inizio dei 1936. Prima della temporanea sospensione della pubblicazione di quest'ultima nel 1972, Eisenstaedt ha già ottenuto più di 2500 incarichi e realizzato fotografie per più di 90 copertine; come fotoreporter non è specializzato in nessun particolare settore, ma è entrato nella storia della fotografia soprattutto per i suoi ritratti. Ha immortalato non soltanto innumerevoli personaggi famosi della cultura e della politica, ma anche uomini sconosciuti ripresi nella vita di tutti i giorni. E' famosa la fotografia intitolata Il giorno della vittoria, l'istantanea di un appassionato bacio durante la parata dei marine vittoriosi in Times Square alla fine della seconda guerra mondiale.
Già con il primo incarico affidatogli - realizzare un reportage fotografico sul conferimento del Premio Nobel a Thomas Mann nel 1929 - suscita grande attenzione. In questi anni realizza numerosi ritratti fotografici divenuti poi famosi; tra gli altri, quello di Marlene Dietrich, di George Bernard Shaw, ma anche di Joseph Goebbels, Hitler e Mussolini e il reportage sulla guerra tra Italia ed Etiopia. Lavora per la «Berliner Illustrierte Zeitung» e per altri quotidiani di Berlino e Parigi. A causa della situazione politica in Germania e nella speranza di trovare migliori possibilità di lavoro, Eisenstaedt, nel 1935, emigra negli Stati Uniti dove, in un primo tempo, lavora per «Harper's Bazaar», «Vogue» e «Town and Country». Arriva a New York proprio quando la rivista «Life» viene lanciata ed entra a far parte dei suoi collaboratori fissi già all'inizio dei 1936. Prima della temporanea sospensione della pubblicazione di quest'ultima nel 1972, Eisenstaedt ha già ottenuto più di 2500 incarichi e realizzato fotografie per più di 90 copertine; come fotoreporter non è specializzato in nessun particolare settore, ma è entrato nella storia della fotografia soprattutto per i suoi ritratti. Ha immortalato non soltanto innumerevoli personaggi famosi della cultura e della politica, ma anche uomini sconosciuti ripresi nella vita di tutti i giorni. E' famosa la fotografia intitolata Il giorno della vittoria, l'istantanea di un appassionato bacio durante la parata dei marine vittoriosi in Times Square alla fine della seconda guerra mondiale.
Eisenstaedt è un pioniere della fotografia con luce naturale poiché è tra i primi a rinunciare al flash per sfruttare l'ambiente naturale e l'atmosfera da esso prodotto. Peter Pollack scrive di lui: «Punto di forza delle sue fotografie è la semplicità della loro composizione. I ritratti di Eisenstaedt rivelano chiaramente lo spirito e il carattere della persona, famosa o sconosciuta che sia. Per la loro familiarità, le sue opere fanno sentire partecipe l'osservatore e gli danno la sensazione di essere presente accanto al fotografo». Eisenstaedt ha ricevuto numerosi premi internazionali ed è tra i fotoreporter più pubblicati dei mondo.
Eisenstaedt è un pioniere della fotografia con luce naturale poiché è tra i primi a rinunciare al flash per sfruttare l'ambiente naturale e l'atmosfera da esso prodotto. Peter Pollack scrive di lui: «Punto di forza delle sue fotografie è la semplicità della loro composizione. I ritratti di Eisenstaedt rivelano chiaramente lo spirito e il carattere della persona, famosa o sconosciuta che sia. Per la loro familiarità, le sue opere fanno sentire partecipe l'osservatore e gli danno la sensazione di essere presente accanto al fotografo». Eisenstaedt ha ricevuto numerosi premi internazionali ed è tra i fotoreporter più pubblicati dei mondo.
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== Ansel Adams ==
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nato nel 1902 a San Francisco e deceduto a Carmel in Californianel nel 1984. Nel 1916, Ansel Adams scatta le sue prime fotografie durante un soggiorno di vanza al Yosemite National Park della California. Già allora si annunciano i contenuti della sua futura attività artistica: il collegamento tra l'interesse per la fotografia e l'amore e l'impegno nei confronti del paesaggio americano. In un primo momento, tuttavia, Adams sceglie di studiare pianoforte. Solo grazie all'incontro con Paul Strand nel 1930 scopre nella fotografia il suo vero mezzo espressivo. Nel 1932, insieme ai fotografi costituisce il gruppo "f-64". I membri si schierano in modo dogmatico a favore di una fotografia caratterizzata dalla massima profondità di campo e accuratezza dei dettagli. Nel 1941 il fotografo mette a punto il suo "sistema a zone", uno strumento per determinare il tempo di posa e di sviluppo, che consente una gradazione ottimale delle componenti del grigio. Adams illustra le proprie concezioni e tecniche in numerosi libri e seminari. Nel 1946 fonda l'istituto di fotografia all'interno della California School of Fine Arts di San Francisco. Nel 1962, sceglie di vivere in pianta stabile nelle Carmel Highlands. Come fotografo di paesaggi, Adams ha trascorso gran parte della sua vita nei parchi nazionali americani, cui ha dedicato oltre 24 volumi. La sua attività non si è limitata alla fotografia fine a se stessa, ma ha sensibilizzato il pubblico alla causa dei parchi: egli ne ha sostenuto infatti il mantenimento e contribuito all'istituzione di nuovi.
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sua la famosa frase "Ci sono due persone in ogni foto: il fotografo e l’osservatore”

Versione delle 12:23, 24 apr 2012

Alfred Eisenstaedt

1898 Dierschau,Germania - 1995 Oak Bluffs Martha's Vineyard, Massachusetts. Alfred Eisenstaedt incomincia a scattare fotografie già a 13 anni con un apparecchio Kodak ricevuto in regalo. Dopo la prima guerra mondiale, all'epoca della grande inflazione, si guadagna da vivere vendendo cinture e bottoni per conto di un'azienda di Berlino. Nel tempo libero si dedica alla fotografia e incomincia a sperimentare gli ingrandimenti di particolari. La pubblicazione su «Weltspiegel» della foto di una tennista segna l'inizio della sua carriera di fotografo freelance per molte riviste e quotidiani tra cui anche il «Berliner Tageblatt». Nel 1929 decide di dedicarsi esclusivamente a quella che fino a quel momento era stata solo una passione e lavora per la Pacific and Atlantic Picture Agency. Già con il primo incarico affidatogli - realizzare un reportage fotografico sul conferimento del Premio Nobel a Thomas Mann nel 1929 - suscita grande attenzione. In questi anni realizza numerosi ritratti fotografici divenuti poi famosi; tra gli altri, quello di Marlene Dietrich, di George Bernard Shaw, ma anche di Joseph Goebbels, Hitler e Mussolini e il reportage sulla guerra tra Italia ed Etiopia. Lavora per la «Berliner Illustrierte Zeitung» e per altri quotidiani di Berlino e Parigi. A causa della situazione politica in Germania e nella speranza di trovare migliori possibilità di lavoro, Eisenstaedt, nel 1935, emigra negli Stati Uniti dove, in un primo tempo, lavora per «Harper's Bazaar», «Vogue» e «Town and Country». Arriva a New York proprio quando la rivista «Life» viene lanciata ed entra a far parte dei suoi collaboratori fissi già all'inizio dei 1936. Prima della temporanea sospensione della pubblicazione di quest'ultima nel 1972, Eisenstaedt ha già ottenuto più di 2500 incarichi e realizzato fotografie per più di 90 copertine; come fotoreporter non è specializzato in nessun particolare settore, ma è entrato nella storia della fotografia soprattutto per i suoi ritratti. Ha immortalato non soltanto innumerevoli personaggi famosi della cultura e della politica, ma anche uomini sconosciuti ripresi nella vita di tutti i giorni. E' famosa la fotografia intitolata Il giorno della vittoria, l'istantanea di un appassionato bacio durante la parata dei marine vittoriosi in Times Square alla fine della seconda guerra mondiale. Eisenstaedt è un pioniere della fotografia con luce naturale poiché è tra i primi a rinunciare al flash per sfruttare l'ambiente naturale e l'atmosfera da esso prodotto. Peter Pollack scrive di lui: «Punto di forza delle sue fotografie è la semplicità della loro composizione. I ritratti di Eisenstaedt rivelano chiaramente lo spirito e il carattere della persona, famosa o sconosciuta che sia. Per la loro familiarità, le sue opere fanno sentire partecipe l'osservatore e gli danno la sensazione di essere presente accanto al fotografo». Eisenstaedt ha ricevuto numerosi premi internazionali ed è tra i fotoreporter più pubblicati dei mondo.


Ansel Adams

nato nel 1902 a San Francisco e deceduto a Carmel in Californianel nel 1984. Nel 1916, Ansel Adams scatta le sue prime fotografie durante un soggiorno di vanza al Yosemite National Park della California. Già allora si annunciano i contenuti della sua futura attività artistica: il collegamento tra l'interesse per la fotografia e l'amore e l'impegno nei confronti del paesaggio americano. In un primo momento, tuttavia, Adams sceglie di studiare pianoforte. Solo grazie all'incontro con Paul Strand nel 1930 scopre nella fotografia il suo vero mezzo espressivo. Nel 1932, insieme ai fotografi costituisce il gruppo "f-64". I membri si schierano in modo dogmatico a favore di una fotografia caratterizzata dalla massima profondità di campo e accuratezza dei dettagli. Nel 1941 il fotografo mette a punto il suo "sistema a zone", uno strumento per determinare il tempo di posa e di sviluppo, che consente una gradazione ottimale delle componenti del grigio. Adams illustra le proprie concezioni e tecniche in numerosi libri e seminari. Nel 1946 fonda l'istituto di fotografia all'interno della California School of Fine Arts di San Francisco. Nel 1962, sceglie di vivere in pianta stabile nelle Carmel Highlands. Come fotografo di paesaggi, Adams ha trascorso gran parte della sua vita nei parchi nazionali americani, cui ha dedicato oltre 24 volumi. La sua attività non si è limitata alla fotografia fine a se stessa, ma ha sensibilizzato il pubblico alla causa dei parchi: egli ne ha sostenuto infatti il mantenimento e contribuito all'istituzione di nuovi. sua la famosa frase "Ci sono due persone in ogni foto: il fotografo e l’osservatore”

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