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Homepage del forum Fotografia - Tecnica STANLEY GREENE intervista sul sole 24 h del 10 maggio 2013

STANLEY GREENE intervista sul sole 24 h del 10 maggio 2013

miraggi

#1 10/05/2013, 08:06
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http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-04-21/contro-ossessione-show-081817.shtml?uuid=AbnVnApH&fb_action_ids=10201162389327641&fb_action_types=og.recommends
Contro l'ossessione dello show
«Il problema non è il digitale in sé. Potrebbe offrire grandi opportunità. È l'uso distorto che se ne fa. Sarò anacronistico. Ma credo che dovremmo tornare indietro e fotografare con la pellicola. Per ritrovare la nostra integrità»

miraggi

manzao78

#2 12/05/2013, 11:57

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ho letto con interesse , non so se l' intervista è riportata in maniera integrale o se sono stralci di un discorso più lungo .
Però se devo trarne una conclusione credo che Stanley Green imputi all' uso del digitale le colpe dei fotografi , voglio dire che anche con la pellicola si possono fare foto che raccontano poco o troppo .
Il problema sono i fotografi o i giornali che richiedono le foto che non hanno sensibilità e per vendere di più vogliono foto crude , e non ultimi i lettori che vogliono vedere quel tipo di immagini .
Credo che non sia la tecnologia il problema ma la società che ormai non ha più pietà di nulla.
Quanti morti ammazzati vediamo in un giorno in tv o su un giornale ? che effetto ci fanno ?
Probabilmente la carta stampata e la tv fanno da filtro alle coscienze , i morti non sembrano reali o perlomeno non li si percepisce più come tali , come se si mondasse la guerra o la morte dall' aspetto più tragico presentandocele in maniera iper realistica ma asettica , in modo che non facciano paura o diano fastidio .
Credo che ormai siamo diventati indifferenti e permeabili a tutto , forse non ci chiediamo mai come sarebbe se fossimo noi i soggetti di quelle immagini .
Per il discorso sulla post produzione , non riesco proprio a capire chi in una foto di guerra guardi il cielo , o chi si mette a post produrre una foto simile o quale fotografo possa pensare di post produrre una foto con magari dei morti ammazzati .
Comunque anche qui non è colpa di photo shop ma di chi lo usa .
Non so non mi convince molto il discorso che il digitale porti a queste degenerazioni .
Nel senso che si possono raccontare storie e fare reportage come quelli di Stanley Greene anche con un fotocamera digitale .
Basta possedere le doti umane di grandi fotografi che sono riusciti a scuotere le coscienze con le loro immagini.
Un saluto *bye*

manzao78

enzocala

#3 13/05/2013, 10:55
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Ho letto anche io, con interesse l’intervista a Stanley Greene, è ho trovato abbastanza irritante leggere che a lui che vende alla sua mostra il fotolibro a 250,00 € , non gli interessano i soldi, che si occupa dei popoli e di cosa pensa al suo cospetto, senza badare a controllare gli scatti. Lui che ha una agenzia che vende le immagini a scatola chiusa, lo vada a dire a quei freelance che rischiano realmente la pelle, in certi angoli de mondo dove solo il colore degli occhi o dei capelli è sinonimo di nemico e spia, si è mai chiesto Mister Greene se assurdamente Robert Capa avesse potuto disporre di una digitale durante lo sbarco in Normandia, anziché vedersi rovinato poi il rullino di immagini irripetibili, da un laboratorio di incapaci che avevano acidi scaduti?
La sua intervista da l’impressione di un fotografo che ha una esagerata opinione di se stesso, pur spendendo parole di umanità intrisa di demagogia nei confronti dell’uomo, traspare una ipocrisia scontata e sin troppo semplicistica. *bye*

enzocala

miraggi

#4 13/05/2013, 14:05
Punteggio commenti: +47

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ho letto volentieri i vs commenti
anche in passato si ritoccavano le foto
http://www.clickblog.it/post/53307/un-manuale-sul-fotoritocco-prima-di-photoshop
L'intervista non mi arriva pura ma con stralci e grandi interpretazioni del giornalista. Non voglio dire che il giornalista sbagli, non ne ho la competenza ne la conoscenza dei fatti. Dico che nel comunicare il pensiero di Greene il giornalista ha messo commenti e punti di vista esclusivamente suoi x cui solo le frasi virgolettate ed estrapolate sono quelle di Greene, frasi belle ed importanti. "Uso distorto del digitale" "Occorre accettarlo (il cambiamento) sarebbe stupido fare altrimenti""Ci stiamo concentrando così tanto sulla tecnologia che stiamo dimenticando ciò che rende umana la fotografia, ...raccontare una storia, trasmettere emozioni""...molti fotografi guardano al monitor Led della fotocamera per vedere la foto appena scattata è pericoloso. Ci si disconnette con l'interlocutore." "...mostrare di essere al posto giusto al momento giusto...A discapito di ciò che si dovrebbe raccontare." Ed altro ancora. Anch'io sono rimasta colpita dall'elevato costo del libro, ma forse questo è il mercato. Ieri sono andata ad una mostra fotografica, la foto più piccola veniva venduta a 20 euro.
La verità o meglio la realtà più autentica sta sicuramente nel mezzo...dell'essere umano e dei suoi compromessi con i valori ed i voleri di ciò che lo circonda. *bye*

miraggi

(utente eliminato)

#5 13/05/2013, 18:26

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Grazie Mara per la tematica che hai lanciato, sicuramente interessante e sempre attuale. Una "problematica" secondo Greene....un fayto di fatto secondo me......che sono lontano sicuramente anni luce da questo grande fotografo....ma che mi associo a coloro che non vedeono il digitale come qualcosa che debba necessariamente distorcere realtà e passione....
Il digitale.....ha creato e crea ancora due schieramenti contrapposti....forse col passare del tempo questi schieramenti tenderanno ad avvicinarsi......Gli estremismi non fanno mai bene....e venirsi incontro come pareri equivale forse a incontrare il centro dell'interesse ovvero la fotografia.
Un saluto!

miraggi

#6 25/06/2013, 07:57
Punteggio commenti: +47

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Grazie Carlo x la tua presenza/commento

miraggi

MacLeod

#7 22/07/2013, 09:37
Punteggio commenti: +56

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La cosa stupida è che si continua a parlare di " DIGITALE ASSASSINO " ( come i SUV e le MONTAGNE e i FIUMI e i TERREMOTI etc,etc ) solo in fotografia, mentre in altre arti, dove il digitale è stato digerito elegantemente come nella MUSICA e nel CINEMA e si è addirittura trovato il compromesso tra le due teorie ( digitale e analogico ) unendo le migliori esperienze e portando avanti progetti prima impensabili. Forse il vero problema è del fotografo che pensa troppo a se stesso e alla sua personale soddisfazione e non a chi poi guarderà la sua foto, il vero fruitore della sua arte. Se uno continua a parla re una lingua morta presto sparirà nel dimenticatoio...;)

MacLeod

miraggi

#9 22/07/2013, 14:27
Punteggio commenti: +47

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Grazie Nicola/Mac non ora ma appena posso vado a leggerlo

miraggi

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